"Io sono il primo a comprendere e a rispettare le cose sacre, per questo vi invito a praticarle ogni giorno. Tutto dipende dalla coscienza… Quando siete coscienti che Dio ha messo la sua vita nel cibo, nel momento in cui vi accingete a mangiare, siete come il sacerdote che benedice il pane e il vino, e ogni giorno, a ogni pasto, entrate in comunicazione con la vita divina. Quando preparate il vostro pasto, toccando gli alimenti, dovete pensare a impregnarli del vostro amore… Parlate loro, dite: «Voi che portate la vita di Dio, vi amo, vi apprezzo, conosco la ricchezza che possedete. Ho un’intera famiglia da nutrire, milioni e miliardi di abitanti in me, allora, siate gentili, date loro questa vita». Se vi abituate a parlare così al cibo, in voi esso si trasformerà in forza e in luce, poiché avrete saputo comunicare con la natura stessa. Dipende molto da noi che il cibo sia benaccetto al nostro organismo, e le preghiere e le benedizioni prima dei pasti servono appunto a influenzarlo favorevolmente e prepararlo per essere ben assimilato. Le parole e i gesti di benedizione avvolgono il cibo di emanazioni e di fluidi che lo preparano a entrare in armonia con coloro che devono consumarlo; si crea così nei loro corpi sottili un adattamento che permette loro di ricevere al meglio la ricchezza contenuta in quel cibo". Se si sapesse veramente mangiare, potrebbero bastare pochi bocconi… Se ne estrarrebbe energia sufficiente per smuovere l’intero universo.
(Tratto da: Lo yoga della nutrizione)