20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Malato - non deve mai identificarsi con la sua malattia
Qualcuno dice: «Sono malato, lo vedete bene». E in effetti si vede che è malato, ma ad essere colpita è solo una parte del suo corpo. Se egli non smette di insistere sulla sua malattia, è come se si identificasse con la parte malata e le desse la possibilità di occupare la totalità del terreno, non solo sul piano fisico ma anche sul piano psichico. Chi è gravemente malato deve dire a se stesso: «Il mio corpo è malato, è vero, ma io, figlio di Dio, scintilla divina, non posso essere malato». E questa convinzione lo pone al di sopra della malattia: egli non si identifica con il proprio corpo ma con il proprio spirito, che vive nella luce e nell'eternità. Decidendo di applicare la legge della preminenza dello spirito, costui dapprima produrrà dei cambiamenti nella regione del pensiero. Questi cambiamenti influenzeranno poi la regione del sentimento, della sensazione, e questi finiranno per concretizzarsi nel piano fisico, portando miglioramenti e a volte anche la guarigione.
Omraam Mikhaël Aïvanhov