20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Santuario - trovarlo nel proprio spirito e nella propria anima
Perché possa capire, un bambino ha bisogno che gli si raccontino delle storie, che gli si mostrino immagini e oggetti concreti. Nel campo della religione, gli esseri umani, per la maggior parte, sono rimasti ancora allo stadio infantile: hanno bisogno di cose esteriori, concrete e tangibili alle quali aggrapparsi. Immaginate che un giorno si annunci ai credenti del mondo intero: «D'ora in avanti non ci saranno più luoghi di culto né cerimonie né clero né statue e neppure immagini sacre, non ci sarà più niente di materiale e di esteriore: adorerete Dio in spirito e verità». Per loro significherebbe il vuoto, si sentirebbero persi. Solo un essere eccezionalmente evoluto può trovare nel proprio spirito e nella propria anima il santuario in cui entrerà per rivolgersi al Signore, per toccare, assaporare e respirare gli splendori del Cielo. Ovviamente, un tale ampliamento della coscienza è auspicabile. Per coloro che sono capaci di arrivare fin là, non ci sono più limiti, poiché il mondo dell'anima e dello spirito è il più bello e il più vasto; possono lavorare fino all'infinito per costruire il loro avvenire di figli e figlie di Dio.*
Omraam Mikhaël Aïvanhov