20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Cordone ombelicale - con la madre, con la natura e con Dio
Quando un essere umano viene a incarnarsi sulla terra, prima passa nove mesi nel ventre della madre, alla quale è collegato tramite il cordone ombelicale. Al termine dei nove mesi, il cordone deve essere tagliato affinché egli possa condurre una vita indipendente come individuo. A quel punto si dice che è nato. Ma per vivere, l’essere umano è collegato all'universo da un altro cordone di natura fluidica, e il giorno in cui quel cordone si spezza, egli muore. Infine, un terzo cordone, ancora più sottile, lo collega al Signore. Molte persone hanno tagliato questo cordone nella propria coscienza, e per quanto dicano: «Noi siamo vivi, lo vedete bene», in realtà sono morti, qualcosa di essenziale in loro è morto. Hanno spezzato il legame che li univa alla Sorgente divina della luce e del calore, per andare a perdersi nelle tenebre e nel freddo, e spiritualmente sono morti. Non avendo ancora tagliato il cordone ombelicale che li collega alla Madre natura, sono ancora vivi sul piano fisico, ma nel mondo spirituale sono morti, e quella morte spirituale ha necessariamente delle ripercussioni in tutti i campi della loro esistenza.*
Omraam Mikhaël Aïvanhov