20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Spirito di un Maestro spirituale - lavora attraverso il corpo collettivo rappresentato dai suoi discepoli
Per poter lavorare sull'umanità, un Maestro spirituale ha bisogno di un corpo collettivo. In questo corpo collettivo, alcuni suoi discepoli rappresentano gli occhi o le orecchie o la bocca; altri rappresentano il cervello, il cuore ecc. Fintanto che non può animare questo corpo collettivo, il Maestro è debole, e il suo spirito difficilmente riesce a esprimere l'estensione della sua saggezza, del suo amore e della sua potenza. Lo spirito di un Maestro prima ha dovuto fare degli sforzi per incarnarsi nel proprio corpo fisico, ma egli deve incarnarsi anche nel corpo collettivo di una comunità spirituale, affinché essa possa continuare a svilupparsi nella luce. E, naturalmente, sta a quel corpo collettivo fare a sua volta degli sforzi per aiutare lo spirito del Maestro a manifestarsi in lui. Perciò, anziché rimanere fisso sull'immagine del proprio Maestro, ripetendo quanto lo ammira, quanto lo ama e quanto è privilegiato ad avere un tale Maestro, ogni discepolo deve avere come unica preoccupazione quella di aiutarlo. Come? Cercando di diventare una particella purificata e luminosa di quel corpo collettivo che lo spirito del Maestro cerca di animare, allo scopo di poter continuare a lavorare potentemente nel mondo.
Omraam Mikhaël Aïvanhov