20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Suicidio - lo si paga con sofferenze nell'aldilà
Alcuni pensano di sfuggire alle prove e alle sofferenze sopprimendo se stessi. In realtà, dopo è ancora peggio. Nessuno ha il diritto di decidere da sé della propria morte; è una diserzione che si dovrà pagare con altre sofferenze. In alto non c'è posto per colui che ha voluto andarsene, ed egli non viene accolto: deve vagare nelle regioni inferiori del piano astrale per tutto il tempo che gli rimaneva da vivere sulla terra. L'atteggiamento di chi si suicida rivela in lui grandi difetti. In primo luogo, è ignorante, poiché non vede il motivo delle prove che deve subire. In seguito, è orgoglioso, poiché pensa di sapere meglio del Cielo quali condizioni avrebbe meritato. Infine, è debole, poiché non sopporta le difficoltà. Ecco dunque: l'ignoranza, l'orgoglio e la debolezza. E il Cielo è scontento perché costui ha abbandonato il suo posto. Il Cielo non può apprezzare chi prende la decisione di sopprimersi, poiché in questo modo costui si mette al di sopra dei Signori di tutti i destini, e in seguito dovrà subire grandi sofferenze.*
Omraam Mikhaël Aïvanhov