Pensiero di martedì 6 aprile 2004

Nelle preghiere, nelle meditazioni il discepolo deve …

06/04/2004

Nelle preghiere, nelle meditazioni il discepolo deve cominciare col cercare di raggiungere i santi, i profeti, gli Iniziati, i grandi Maestri, cioè gli esseri la cui missione è quella di occuparsi degli uomini. In un secondo tempo potrà elevarsi di più ed invocare gli Angeli, perché fra le gerarchie celesti gli Angeli sono i più vicini agli esseri umani e li ascoltano e danno loro aiuto. In seguito può anche cercare d'invocare gli Arcangeli, se desidera invece farsi ascoltare dai Principati e dalle gerarchie angeliche superiori, non ci riuscirà. I mondi sono infiniti nello spazio infinito, popolato da miliardi di creature e le gerarchie angeliche, che debbono svolgere lavori grandissimi nello spazio a distanze enormi, hanno pochi contatti con la nostra terra. Si occupano degli esseri umani soprattutto gli esseri che hanno vissuto sulla terra e che, pur avendola ormai lasciata, ne serbano ancora il ricordo. Hanno ancora dei legami ed hanno fatto delle promesse che desiderano mantenere. Il discepolo deve conoscere l'esistenza delle gerarchie superiori, ma, per ottenere dei risultati, deve rivolgersi agli esseri più vicini a lui.