20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Quattro Animali santi dell'Apocalisse - ci spingono a riflettere sul ruolo degli animali nella nostra vita
Al giorno d'oggi gli esseri umani, per la maggior parte, non sanno più molto bene come considerare il regno animale; lo percepiscono come un mondo a parte, con il quale entrano più o meno in relazione, ciascuno secondo la propria cultura. Eppure c'è qualcosa che dovrebbe farli riflettere, o quantomeno far riflettere ebrei e cristiani. Quando, ispirandosi alla visione di Ezechiele, san Giovanni nell'Apocalisse menziona i quattro Esseri viventi – o Animali santi – che stanno dinanzi all'Eterno, scrive che il primo è simile a un leone, il secondo a un toro, il terzo a un uomo e il quarto a un'aquila. La Kabbalah chiama i quattro Animali santi Hayoth ha Kodesch, vale a dire “Animali di Santità”, e la religione cristiana li chiama “Serafini”. Per quale ragione tre di loro hanno una testa di animale – aquila, leone, toro – mentre uno solo possiede un volto umano?... Non bisogna ovviamente trarne la conclusione che un leone, un toro, un'aquila e un uomo stiano dinanzi al trono di Dio: essi sono simboli che occorre saper interpretare.
Omraam Mikhaël Aïvanhov