20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Oro, incenso e mirra - portati in dono dai Re Magi: loro simbolismo
Il Vangelo di Matteo racconta che alcuni Magi venuti da Oriente, giunsero a Gerusalemme e domandarono: «Dov'è il re dei Giudei che è appena nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella in Oriente, e siamo venuti ad adorarlo». Quei Magi, ai quali la tradizione ha dato i nomi di Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, portavano in dono a Gesù oro, incenso e mirra. Ciascuno di questi doni è simbolico. L’oro sta a significare che Gesù era re: il color oro è il colore della saggezza, il cui splendore brilla sopra il capo degli Iniziati come una corona di luce. L’incenso significa che egli era sacerdote: l’incenso rappresenta la sfera della religione, che è anche quella del cuore, dell’amore. Infine, la mirra è un simbolo di immortalità: ci si serviva della mirra per imbalsamare i corpi e assicurarne così la conservazione. I Re Magi hanno quindi portato dei doni che sono in relazione con i tre piani: quello del pensiero, quello del sentimento e quello del corpo fisico. Ciascun dono è anche legato a una sefirah dell’Albero della Vita*: la mirra a Binah, l’eternità; l’oro a Tiphereth, la luce; e l’incenso a Hessed, la devozione.
Omraam Mikhaël Aïvanhov