Pensiero di sabato 22 gennaio 2005

Anche se sono atei, i nostri contemporanei devono ammettere …

22/01/2005

Anche se sono atei, i nostri contemporanei devono ammettere che la nozione di fratellanza è stata portata loro dal cristianesimo. Certamente, anche prima di Gesù alcuni Saggi e Iniziati avevano potuto insegnare il rispetto e l’amore del prossimo. Tra i comandamenti dati da Mosè, alcuni annunciano già l’insegnamento di Gesù: «Non ti vendicherai» »Non conserverai rancore» »Amerai il prossimo tuo come te stesso», ma occupano un posto veramente piccolo a confronto della marea delle altre prescrizioni e dei castighi dei quali sono minacciati coloro che commettono il minimo errore! Anche Buddha insegnava la benevolenza nei riguardi di tutte le creature e la compassione per le immense sofferenze che esse debbono subire durante tutta la loro vita terrena. Ma il sentimento di benevolenza o di compassione non è la stessa cosa del sentimento di fratellanza, della coscienza di appartenere a una sola e medesima famiglia. È dunque la filosofia di Gesù, trasmessa attraverso il cristianesimo, che ha permesso al sentimento di fratellanza di svilupparsi nel mondo occidentale.