20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Vestirsi e svestirsi - corrispondono ai due processi di incarnazione e disincarnazione
Quanti atti della nostra vita quotidiana che consideriamo assolutamente insignificanti, assumono, se sappiamo interpretarli, una dimensione spirituale, cosmica! Per esempio, ogni sera, prima di coricarvi, vi spogliate. Uno dopo l'altro, vi togliete i vari indumenti, a partire da quelli più pesanti fino ai più leggeri: maglione, camicia, maglietta... Ebbene, questo progressivo spogliarsi è il simbolo della morte; tutti gli indumenti che vi togliete rappresentano i vari corpi di cui un giorno dovrete liberarvi, uno dopo l'altro. Viceversa, quando al mattino, al risveglio, vi rimettete i vostri indumenti (maglietta, camicia, ecc.), riproducete la discesa dello spirito. Quando deve scendere nella materia, anche lo spirito si veste – se così si può dire – ossia entra successivamente in corpi sempre più densi: il corpo atmico, buddhico, causale, mentale, astrale, eterico, e infine entra nel corpo fisico, che è il suo ultimo vestito. Così, ogni sera vi spogliate e ogni mattina vi rivestite; lo fate da anni, ma mentre lo fate, a cosa pensate? D'ora in poi, fatelo riflettendo su tutti quei gesti che corrispondono al processo di incarnazione e disincarnazione.
Omraam Mikhaël Aïvanhov