20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Camminare (Imparare a) - momento capitale nell’educazione del bambino
Il bambino appare così debole, così fragile: come non volerlo proteggere da tutto ciò che può minacciarlo o fargli del male? Tuttavia occorre anche prepararlo alle difficoltà che necessariamente lo attendono, e a tale scopo lasciargli fare certe esperienze che lo istruiranno. Un bambino comincia a imparare a camminare. Ovviamente corre il rischio di cadere, ma se per evitare una caduta gli si dà sempre la mano, oppure se una volta caduto ci si precipita a rialzarlo, e allo stesso modo quando piange lo si consola prendendolo in braccio o dandogli una caramella, il bambino impiegherà molto tempo a capire di dover fare attenzione, e al minimo incidente aspetterà che qualcuno venga in suo aiuto e lo consoli. Un giorno, un bambino che era caduto mostrò alla mamma la sbucciatura al ginocchio. «E tu non hai pianto... » disse la mamma. «No – rispose lui – non c’era nessuno a vedermi». I bambini sono sicuramente fragili, ma sono anche molto perspicaci: sentono istintivamente quali sono le debolezze degli adulti e se ne approfittano. È sicuramente necessario vegliare affinché al bambino non capiti nulla di grave, ma il momento in cui egli impara a camminare deve essere per i genitori l’occasione per prepararlo ad affrontare da solo e con coraggio le difficoltà della vita. E si tratta di un'opportunità di apprendimento anche per i genitori stessi.
Omraam Mikhaël Aïvanhov