20 anni di Pensieri Quotidiani tratti dall'Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Gli uomini si limitano generalmente a un uso piuttosto …
Gli uomini si limitano generalmente a un uso piuttosto prosaico dei numeri: se ne servono per contare, per calcolare. Quante cose possono essere contate! Ma i numeri sono anche delle realtà viventi e, se sappiamo meditare su di loro, essi ci aiuteranno nel nostro lavoro spirituale. Prendiamo per esempio il quattro. Questo numero ha la sua espressione geometrica nel quadrato o nel cubo, che simboleggiano ciò che è fermamente stabile sulla terra, nella materia. La nuova Gerusalemme che discende dal cielo, descritta da San Giovanni, è un cubo. Ma il cubo è anche la figura del limite, della chiusura, dell’imprigionamento. Ora, la chiusura provoca la sofferenza: l’uomo imprigionato soffre, ma se sa come comprendere la sofferenza e superarla, si purifica. Si può dunque dire che il numero quattro è quello della chiusura sul piano fisico, della sofferenza sul piano psichico e della purezza sul piano spirituale. Colui che si purifica è libero, esce dalla prigione.
Omraam Mikhaël Aïvanhov